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Diavolo in me

Milan, Brahim Diaz è un rimpianto?

Goal, assist e giocate nel Real Madrid, ma non era un brocco?

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Dopo 3 stagioni in rossonero, nell’estate 2023 è terminata l’avventura di Brahim Diaz al Milan. Infatti, il club meneghino non ha esercitato il diritto di riscatto fissato a circa 25 milioni e il trequartista andaluso è tornato al Real Madrid.
Ecco un recap delle stagioni di Brahim con la maglia del Milan:

  • 7 gol e 4 assist in 39 presenze nella stagione 2020-21;
  • 4 gol e 4 assist in 40 presenze nella stagione 2021-22;
  • 7 gol e 7 assist in 45 presenze nella stagione 2022-23.
    Insomma, non proprio dei numeri da fuoriclasse. Probabilmente il miglior rendimento, indipendentemente dai gol, lo ha avuto proprio nell’ultimo anno. Infatti, chiunque si sarebbe aspettato che nel Real Madrid di Vinicius, Bellingham e Rodrygo, l’ex Milan non sarebbe stato più che una semplice riserva. Ed effettivamente le premesse di inizio stagione non si allontanavano da questa previsione.
    Tuttavia, col passare delle settimane, beneficiando anche di qualche infortunio dei compagni, Brahim è entrato nelle rotazioni di Ancelotti conquistando la fiducia attraverso prestazioni di livello e diverse reti, diventando un pupillo dei i tifosi madrileni. Siamo appena a metà marzo e lo score parla chiaro: 33 presenze, 9 gol e 4 assist. La stagione non è ancora finita, ma Brahim ha già segnato di più che nella sua miglior stagione al

Milan.
Nei rossoneri, era un giocatore che certamente divideva. Tra chi ne apprezzava le giocate sopraffine e chi faceva notare i suoi deficit a livello fisico. Di certo al momento dell’addio non ci sono state rivoluzioni tra il tifo milanista. Il rimpianto nasce pensando a chi lo ha sostituito. Col segno di poi tutto è più facile, ma non sarebbe stato meglio avere lo spagnolo al posto di Chukwueze?
Il paragone può sembrare avventato, ma il miglior Brahim al Milan lo abbiamo visto proprio sulla fascia destra, una zona del campo in cui le sue lacune fisiche non sono un problema così grosso e vengono invece messe in risalto le sue qualità tecniche. Inoltre, per trattenere il cartellino, la cifra da spendere si aggirava intorno ai 25 milioni, 3 in meno di quanti ne siano stati spesi per l’esterno nigeriano, che ad oggi rimane un oggetto misterioso.

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