Cellino si autosospende, Cagliari nella bufera

Dopo la bufera emersa domenica scorsa, con il Cagliari che aveva annunciato – tramite le parole del suo presidente – di voler aprire i cancelli dell’Is Arenas Stadium e quindi dare la possibilità ai tifosi di assistere alla partita contro la Roma, decretando la sconfitta per 0-3 a tavolino senza che la gara si sia mai giocata, Massimo Cellino, questa sera, ha annuciato di autosospendersi per potersi “difendere liberamente in tutte le sedi competenti”, come si legge sul sito ufficiale della società, poiché per il numero uno rossoblu è previsto il processo sportivo.

Il giudice sportivo ha annunciato che quanto detto e fatto da Cellino è una “riprovevole sollecitazione”, dichiarando inoltre che vi era “consequenziale divieto del Cagliari della vendita dei biglietti di ingresso allo stadio e l’obbligo di annullare quelli venduti”.

Tosel ha parlato di “provocatoria iniziativa assunta dalla società che costituisce una palese violazione di cui all’art. 12 del codice di giustizia, che impone ai club la rigorosa osservanza delle disposizioni emanate dalle autorità in materia di pubblica sicurezza”.

Si è trattato quindi di un gesto grave “considerato che tale violazione ha costituito la causa diretta ed esclusiva dell’impedimento alla regolare effettuazione della gara: che rischiava di tradursi in iniziative ed atti rivolti a disattendere la prescrizione dello svolgimento della partita a porte chiuse”.

Non si sa ancora se il club presenterà ricorso; ci sono tre giorni di tempo per poterlo fare, ma intanto questa notizia farà sicuramente discutere non poco dalle parti di Cagliari e non solo.

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