Tudor su Bremer: “Leggero affaticamento”

Tudor su Bremer tranquillizza i tifosi sulle condizioni del difensore brasiliano, uscito anzitempo nella sfida con l’Atalanta.

Nella conferenza stampa dopo il pareggio per 1-1 contro l’Atalanta, il tecnico della Juventus Igor Tudor ha parlato brevemente anche delle condizioni di Gleison Bremer, difensore che a metà ripresa ha chiesto il cambio per un fastidio fisico:

“Non penso abbia niente. Ha avuto un leggero affaticamento. Cabal? Sono molto contento per lui. Peccato non aver potuto sfruttare l’ultimo cambio con Jonathan David”, ha spiegato l’allenatore croato rispondendo ad una domanda in merito.

È amareggiato per il pari?
“Non parliamo delle partite precedenti e pensiamo a quella di oggi. Oggi dobbiamo elogiare la squadra, perchè ha fatto bene contro una grande squadra. Oggi i ragazzi mi hanno fatto una grandissima impressione”.

Come mai c’è un discontinuità di rendimento?
“Non c’è nessuna discontinuità, ma semplicemente ci sono le altre squadre, trovatemi una squadra al mondo che fa bene in tutti i 90’…Questo è calcio”.

Tudor su Bremer: “Leggero affaticamento”

Il commento di Igor Tudor dopo l’1-1 con l’Atalanta è improntato a pragmatismo e fiducia. L’allenatore croato ha subito chiarito le condizioni di Bremer, parlando soltanto di un leggero affaticamento, evitando così di alimentare preoccupazioni in un reparto già delicato. Positiva anche la menzione a Cabal, segnale che Tudor tiene a valorizzare ogni singolo elemento della rosa.

Sul piano del risultato, il tecnico ha preferito guardare il bicchiere mezzo pieno: affrontare un’Atalanta sempre ostica e uscire con un punto non va considerato un fallimento, bensì una prova di solidità. Interessante anche la risposta sul tema della discontinuità: Tudor ribadisce che è fisiologico, nel calcio, avere alti e bassi durante i 90 minuti e che la vera differenza la fanno gli avversari, spesso sottovalutati nel discorso.

Nel complesso, le sue parole trasmettono serenità e realismo: la Juventus è in crescita e questo pareggio, più che un freno, va letto come conferma della competitività della squadra.