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Chivu sulla formazione: “Un Martinez giocherà…”

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L'Inter dimentica il Napoli

L’allenatore dell’Inter Chivu in conferenza stampa sulla formazione scherza sul fatto che uno tra Lautaro e il vice Sommer giocherà.

Ecco la conferenza stampa di Chivu prima di Inter-Sassuolo, un match che arriva subito dopo la bella vittoria in Champions League contro l’Ajax.

Chivu sulla formazione: “Un Martinez giocherà…”

La maturità può essere decisiva contro il Sassuolo?
“La maturità deve essere abbinata alla concretezza e al gioco per portare a casa il risultato”

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Il “rumore dei nemici” può diventare una spinta in più?
“Ho mille altre cose a cui pensare. Il rumore dei nemici fa parte del gioco. E’ sempre stato di attualità fin dal primo mio giorno. Io non guardo in faccia a nessuno e vado avanti per la mia strada. Sono molto preso ad aiutare i ragazzi e convincerli che questa squadra è forte. Fino a marzo tutto il mondo parlava dell’Inter. Poi ci siamo dimenticati della forza di questa squadra e non è giusto. Capisco le delusioni, ma non dobbiamo mai dimenticare che questa squadra l’anno scorso ha fatto una grande stagione, ha attributi e ha qualità. Mi permette di stare sereno e tranquillo e di preoccuparmi solo di come tirare fuori il massimo da tutti”

Situazione Lautaro e ballottaggio in porta?
“Lautaro si è allenato con noi. Mercoledì si era messo a disposizione della squadra anche se non era al massimo. Un capitano deve fare questo perché capisce i momenti. Anche se faceva fatica a camminare è venuto in panchina ed era pronto a scendere in campo. Ha fatto terapie e ora è a disposizione. Josep Martinez al posto di Sommer? Un Martinez giocherà…”

Che avversario sarà il Sassuolo?
“Tutte le gare nascondono insidie. Il Sassuolo è una squadra ben preparata e organizzata. Ci può mettere in difficoltà con l’organizzazione e gli esterni. Dovremo essere pronti”

Pio Esposito è una reale opzione in attacco?
“Sta facendo bene. E’ un ragazzo che ha tanta voglia, qualità e fame. E’ consapevole di dove si trova e cosa deve fare. Mi piace come si allena. Come lui però lo fanno tutti gli attaccanti e sono tutte alternative valide”

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Calha e i nuovi acquisti

Esperienza dei veterani e ruolo dei cambi?
“Non parlo di vecchi e di nuovi. La meritocrazia è il primo criterio nelle scelte. Ma non solo per la formazione iniziale, perché sono molto importante anche i cinque cambi. Le sostituzioni spostano l’andatura e il risultato di una gara. A Torino l’abbiamo ribaltata con i cambi, poi purtroppo le cose sono finite male. Il valore di un giocatore non dipende dal fatto che parta titolare o meno. Se è così non va bene perché dimostrerebbero solo egoismo. Tutti sanno che avranno modo di giocare dall’inizio o di subentrare”

Come procede il recupero di Calhanoglu?
“Gli mancava ritmo, come manca a Bisseck e Frattesi. Sono giocatori che hanno avuto problemi fisici alla fine della scorsa stagione e se lo sono portati dietro per mesi. Piano piano, allenandosi tutti i giorni e giocando alcuni spezzoni, la condizione migliorerà. Il valore che ci dà Calha in mezzo al campo è fondamentale”

Quale spazio per Luis Henrique e Diouf?
“Avremo modo di vedere anche loro. Le partite giocate finora non ci hanno permesso di fare certi tipi di cambi. Ho la mia visione su tutto quello che accade e mi prendo la responsabilità. Loro dimostrano tutti i giorni di meritare di stare in questa squadra e prima o poi avranno le loro occasioni. Andy è più una mezzala. Da play non ho ancora avuto modo di vederlo e non credo che sia possibile, ma va provato. Luis può giocare a destra e a sinistra e a me non è dispiaciuto anche da mezzala più dentro al campo”

Chivu sulla formazione: “Un Martinez giocherà…”

Quanto conta l’aspetto mentale?
“La motivazione e la mentalità sono importanti soprattutto in un gruppo come questo. La squadra ha bisogno di sostegno, di certezze e anche di una curva che la incoraggia. Ha bisogno di queste piccole cose. Qualcuno potrà dire che sono campioni e queste cose le devono avere in automatico, ma anche loro sono umani e hanno una sensibilità. Comunque possono fare di più”

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Pio Esposito sente la pressione?
“E’ un ragazzo eccezionale. Lo conosco da piccolo e abbiamo lavorato insieme. Capisce tanto di calcio da quando ha 13 anni, poi è anche esploso fisicamente ed è migliorato nell’apprendere le situazioni di gioco. Sa anche come lavorare per migliorare i difetti che ha. Dopo il Mondiale per Club si è meritato il posto in squadra senza che io incidessi sulla scelta della società”

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