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Pallonate

Il declino inesorabile della Serie A

Calciatori a fine carriera qui fanno ancora la differenza, come il 35enne Mkhitaryan…

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Che il nostro calcio non sia più quello degli anni 90 ce ne siamo accorti dai risultati delle italiane nelle coppe europee. Tolta la Conference League della Roma, non vinciamo una Champions League da 14 anni e un’Europa League o Coppa Uefa addirittura da 25.
Trofei a parte, un segnale allarmante del declino della Serie A è dato dal rendimento fin troppo alto di calciatori che dovrebbero essere sul viale del tramonto. Molto spesso non parliamo nemmeno di grandissimi ex campioni, ma di atleti normalissimi che nel finale di carriera vengono considerati finiti negli altri campionati e riescono a trovarsi una seconda giovinezza in Italia.
Un tempo succedeva esattamente l’opposto. Calciatori che in Serie A non vedevano più il campo, dopo i 30 anni si trasferivano in Inghilterra e facevano la differenza. Ricordate Di Canio o Zola? È solo aspetto, ma è molto indicativo del livello di un campionato. Un tempo tutti sognavano di giocare in Italia e ci venivano al top della carriera, invece oggi il nostro campionato si è trasformato perlopiù in un cimitero di elefanti.
Acerbi, Ibrahimovic, Evrà, Daniel Alves, Gervinho, Giroud, Mkhtaryan giusto per citare alcuni esempi disparati. Sono tutti giocatori che possono essere presi da esempio. Non tutti sono allo stesso livello, ma a loro modo hanno tutti fatto la differenza in Serie A.

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