Non evoluto risponde
Milan, il Panettone di Pippo ha un sapore d’alta classifica
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9 anni agoon
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RedazioneAlzi la mano chi, in tempi non sospetti, ci avrebbe messo una firma o, quantomeno, ci avrebbe scommesso anche un solo euro: quattro punti conquistati in due partite contro Napoli e Roma rappresentano infatti un bottino invidiabile per qualsiasi squadra di serie A, che nemmeno i tifosi più ottimisti avrebbero previsto di incassare a pochi giorni dalle feste natalizie.
E, invece, il Milan di Inzaghi si è scoperto -in pochi giorni- capace di giocarsela alla pari contro le grandi di questo campionato: se si eccettua la sconfitta casalinga (per 1-0) contro la Juventus, i rossoneri hanno raccolto punti contro tutte le grandi affrontate fino a questo momento del campionato.
I pareggi contro Fiorentina (1-1), Inter (1-1) e Roma (0-0), se letti in parallelo alla netta vittoria contro il Napoli (2-0), raccontano di un Milan finalmente in grado di lottare ad armi pari contro le big della serie A. Un cambio di mentalità notevole e repentino rispetto agli ultimi anni, che porta in calce la firma di un Pippo Inzaghi che ha lavorato molto con la squadra sia sotto l’aspetto tattico che sotto quello psicologico.
E allora, convinti i giocatori -grazie anche alle continue rassicurazioni presidenziali- di essere all’altezza della situazione, il tecnico piacentino ha preteso di più da un punto di vista squisitamente tattico: il che, trasportato sul campo, si traduce con una maggior attenzione nella gestione del pallone, un’applicazione difensiva pressochè impeccabile e movimenti offensivi studiati a beneficio del gioco di squadra.
Insomma, è un Milan -quello che si appresta a festeggiare un Natale finalmente sereno- in netta crescita e che mostra ampi margini di miglioramento anche per il futuro prossimo: chiaro poi che dalle vittorie derivi un innalzamento del morale dello spogliatoio e della fiducia in se stessi e nella squadra.
Che ora si sente una grande tra le grandi e, come tale, dovrà confermare i recenti buoni risultati grazie alla costanza e alla continuità. Doti che, fino ad oggi, sono mancate ai rossoneri, specie contro le cosìddette piccole squadre; la sensazione è però -oggi più che mai- che Inzaghi, trovata la quadratura del cerchio, sia l’uomo giusto per ricostruire il Milan.
Attaccamento ai colori, tenacia e capacità di imparare dai propri errori sono le caratteristiche che, fino a questo momento, hanno premiato il lavoro del tecnico: aggiungendoci un po’ di costanza, questo Milan potrebbe anche centrare l’obiettivo Europa già nel 2015…
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