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Fino alla fine

Allegri, ora basta!

La Juve frena anche contro il Genoa: i tifosi chiedono a gran voce la testa dell’allenatore!

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Allegri, ora basta!

Altro giro, altro regalo. Naturalmente per gli avversari.

Juventus-Genoa finisce, infatti, con uno scialbo 0-0 che, forse, va bene al Grifone, ma, certamente, non può far piacere ai tanti tifosi bianconeri che ora – legittimamente – chiedono, a gran voce, la testa dell’allenatore.

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Out of control

Perché il lunch-match dello Stadium ha sancito, laddove vi fosse ancora necessità di ulteriori conferme, che il tecnico livornese non ha più il controllo della squadra (sempre che l’abbia mai realmente avuto…).

E in tutto questo la Società che fa? Sta lì a guardare, attonita, inerme, quasi frastornata, mentre dagli spalti e non solo il coro “Allegri out” si fa sempre più insistente.

La cruda oggettività

Del resto, i fatti sono oggettivi. Da quando è tornato a Torino, l’ex tecnico di Cagliari e Milan è riuscito a peggiorare lo score dei suoi predecessori, visto che, di riffa o di raffa,

il tanto vituperato Sarri è stato l’ultimo a mettere in bacheca il tricolore, ed anche il neofita Pirlo, malgrado l’inesperienza, ha, comunque, portato a casa Coppa Italia e Supercoppa Italiana.

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Numeri impietosi

Insomma, i numeri non sono certo a favore di Max. Anzi, no. Effettivamente qualche numero a suo favore c’è.

Eh sì, perché nove milioni netti a stagione fino al 2025 rappresentano una buona ragione per rimanere attaccato alla panchina. Anche con tutto l’ambiente bianconero contro.

Arroganza oltraggiosa

Avesse almeno l’umiltà di riconoscere ed ammettere i propri errori. Invece no.

Anzi, in conferenza stampa, con quella calma serafica e quel sorrisino indisponente che lo contraddistinguono, magnifica l’operato suo e della squadra, nell’alveo di un’interpretazione arbitraria e distorta dei risultati, come se tutti coloro che sono lì ad ascoltarlo siano degli emeriti idioti.

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Una totale mancanza di rispetto dei tifosi, dei colori e della storia di questo club, ormai ridotto alla stregua di una provinciale senza né capo né coda, che vive alla giornata,

trincerandosi dietro slogan trionfalistici che, in realtà, hanno,quale unico scopo, quello di mascherare un atavico e pervicace stato confusionale, di certo non foriero di buoni auspici per il futuro.

Champions a rischio

Perché se, da un lato, dobbiamo ringraziare il Barcellona che, eliminando dalla Champions il Napoli, ci ha permesso di staccare un biglietto (invero immeritato) per il Mondiale per Club 2025,

con conseguente respiro per le casse societarie, dall’altro la qualificazione per l’Europa che conta, ora più che mai, è a serio rischio, con Bologna, Napoli, Atalanta e Roma alle calcagna.

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Dunque, che fare?

Esonero durante la sosta?

La risposta sarebbe semplice: esonerare immediatamente, approfittando anche della sosta per le nazionali, il tecnico livornese, affidando la squadra ad un traghettatore in grado di portarla fuori dalla tempesta e mettere al sicuro almeno il quarto posto.

Ora, sono perfettamente cosciente del fatto che dare il benservito ad uno che percepisce quella somma non è affatto indolore, perché significherebbe (almeno che Max rinsavisca e levi, sua sponte, il disturbo, circostanza da escludere recisamente) corrispondergli ancora circa una ventina di milioni.

Il gioco vale la candela?

Ma pensiamoci bene. Il gioco vale la candela? Cosa puòessere quella cifra a confronto della potenziale perdita derivante dal secondo anno consecutivo senza Coppa dalle grandi orecchie?

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Forse a Torino non hanno fatto bene i conti. Fatto sta che una presa di coscienza del problema è d’obbligo.

Perché la situazione è ormai deflagrata, e l’espulsione di Vlahovic nel recupero è l’emblema del nervosismo che permea il gruppo.

Halma!

E lui che fa? Passeggia per l’area tecnica, sbraita, si dimena ed impreca (non si sa bene nei confronti di chi, ma l’irrequietezza che lo pervade è alquanto evidente), per poi, paradossalmente, predicare calma, anzi “halma”.

Peccato che la squadra si muova sul campo senza il benché minimo senso logico, completamente spaesata e molto spesso in balia degli avversari, con il solo risultato di sperperare punti a destra e a manca.

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E, conseguentemente, a precipitare in classifica.

Misura colma

Max, la pazienza mia e della maggior parte dei tifosi bianconeri è finita. Vederti lì, tutte le domeniche, su quella panchina, è una delle cose più avvilenti cui un amante del calcio possa assistere.

Ti prego, per il bene di tutti, dimettiti, prima di trascinarci nel baratro.

Prima che questo nero profondo nel quale ci hai portato porti via con sé anche l’ultimo spiraglio di luce.

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