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Diavolo in me

Pioli: “Lascio una squadra indimenticabile”

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Saluta dopo 240 partite, fatte di 132 vittorie, 56 pareggi e 52 sconfitte. Saluta con un tatuaggio in più, quello scudetto col numero 19 ben in vista all’interno. Ma soprattutto, saluta come aveva già detto lui: Stefano Pioli aveva trovato “certe situazioni” e ne lascia “altre”. Lascia dopo uno “scudetto indimenticabile”, come ha detto il club dove Pioli ha avuto modo di celebrare il primo titolo della sua carriera in panchina. E lascia dopo aver ascoltato ancora una volta “Pioli is on fire”, che ha fatto ballare a lungo il mondo rossonero. “I ragazzi me l’hanno messo anche sul pullman, prima di venire a San Siro. Mi sono emozionato”. Il tecnico si fa piccolo piccolo di fronte a dei ragazzi alti e sorridenti. Il primo ad avvicinarsi è Mike Maignan, poi Calabria, Adli, Bennacer. Stefano in mezzo, tutti gli altri in cerchio ad applaudire. “Lascio un gruppo speciale, in altre situazioni qualcuno si sarebbe disunito. Loro no”.

Il tecnico rossonero si presenta in conferenza stampa con il suo staff (“Hanno fatto un gran lavoro. Al di fuori sembro più equilibrato di quanto sono in realtà…”) e le sue prime parole sono queste: “Non fatemi domande di un certo tipo perché ho promesso alla persona più importante della mia vita, ovvero mia moglie, che non avrei pianto”. Ce la farà. La conferenza sfila via tra bilanci, ricordi e una piccola ma interessante finestra sul futuro: “Esco da questa esperienza a un livello migliore come uomo e come allenatore. Mi auguro di trovare situazioni o incontrare persone dove si potrà fare qualcosa di speciale. Che non vuol dire solo poter vincere: speciale vuol dire anche emozionarsi. Per rispetto del Milan non ho ascoltato alcuna squadra fino a oggi, nei prossimi giorni se qualcuno vorrà contattarmi, sono disponibile. Se ho preferenze? La Premier League mi stimola, ma non so se ci sarà la possibilità. Però mi sento pronto per provare a fare qualcosa di speciale. Sto studiando l’inglese…”

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