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Diavolo in me

Milan, Pioli deve ringraziare Ibra

Dal ritorno dello svedese i rossoneri hanno migliorato il rendimento: solo un caso?

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Lo scorso 11 dicembre Ibra ha firmato per la terza volta nella sua vita un contratto con il Milan, più precisamente con Red Bird. Infatti, lo svedese, ha ricevuto la nomina di Senior Advisor, un ruolo non del tutto definito, ma che lo pone a consigliere di Cardinale. Ricordo ancora le copiose ironie nei giorni dell’annuncio: “il Milan ha bisogno del badante”. In realtà, si sottovaluta troppo spesso la presenza di uomini importanti nell’assetto dirigenziale.
I rossoneri in estate si sono privati a cuor leggero di Paolo Maldini, di fatto senza sostituirlo. Ibra, seppur con compiti differenti, ha preso quel posto, andando a colmare quella lacuna. Il collante tra il gruppo e la società è una figura fondamentale per ogni club. Tra le altre cose Zlatan ha dimostrato di riuscire ad incidere non poco nella crescita dei giocatori, anche senza che fosse fisicamente presente in campo.
Quando Ibra tornò al Milan nel gennaio 2020, il club stava attraversando uno dei periodi più neri della sua storia. Pioli, pur essendo appena arrivato, era già in discussione. I risultati tardavano ad arrivare e la dirigenza già pensava ad un nuovo cambio tecnico. Ora si può tranquillamente dire. Ibrahimovic ha salvato la carriera di Pioli, risollevando una squadra clamorosamente in disarmo per poi portarla a competere per il titolo negli anni successivi.
La situazione nel finale di 2023 non era pesante come nel finale di 2019, ma di certo era abbastanza delicata. La squadra era scottata dall’eliminazione al girone di Champions League e anche in campionato i risultati erano altalenanti. Pioli allenava praticamente da esonerato e alcuni big iniziavano a guardarsi altrove. Nemmeno 4 mesi più tardi la situazione si è quasi capovolta:
22 partite 16 vittorie 3 pareggi 3 sconfitte
Visto il rendimento dell’Inter, tornare in corsa scudetto non sarebbe stato matematicamente possibile, ma ad oggi il Milan si trova comodamente secondo e ancora in corsa per l’Europa League. Inoltre, Pioli ha buone chance di rimanere. Il dato che fa impressione è che dal ritorno di Ibra, il Milan ha vinto più del 72% delle partite disputate. I meriti non saranno tutti dello svedese, ma ancora una volta Pioli deve ringraziare Zlatan Ibrahimovic.