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Diavolo in me

Milan, 29 infortuni in 4 mesi: i perché di un’ecatombe

Non c’è pace per Pioli, che perde uno dopo l’altro i suoi calciatori, ma la colpa forse è anche sua…

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È difficile individuare una sola causa per giustificare il lento, ma inesorabile aumento degli infortuni nel mondo del calcio, specialmente quelli muscolari. Il Milan quest’anno ne è un esempio, purtroppo.
La tendenza è molto chiara: un report della Uefa certifica che dal 2001 gli infortuni aumentano a un ritmo costante del 4% l’anno, nonostante l’introduzione delle cinque sostituzioni.
A mio avviso, le cause principali dell’aumento degli infortuni sono due:
la prima, da ricondurre alle tante partite ravvicinate che, specialmente i top club, giocano nell’arco di una stagione;
la seconda, da ricondurre alla preparazione precampionato e dalle sessioni di mercato.
In merito alla prima causa, bisogna precisare che le numerose partite (campionato e coppe) diminuiscono i tempi di recupero.
Un recente studio della Uefa dimostra che il rischio di alcuni infortuni muscolari, per esempio quelli ai flessori della coscia, aumenta del 30% se l’intervallo tra una partita e l’altra è inferiore ai quattro giorni.
In merito alla seconda causa, bisogna precisare che i periodi disponibili per la preparazione atletica precampionato sono ridotti rispetto al passato.
Negli anni 80-90, una preparazione atletica precampionato durava 3- 4 settimane, oggi dura appena 10-15 giorni.
Una volta, la preparazione fisica precampionato era basata su grandi volumi di lavoro e sullo sviluppo sistematico delle capacità condizionali: resistenza, forza e velocità.

L’evoluzione del calcio, l’aumento della prestazione in generale e l’aumento dell’intensità del gioco nello specifico, ha portato l’introduzione preponderante di nuove esercitazioni intermittenti e situazionali (small sided games).
Le esercitazioni intermittenti consentono di allenare la resistenza alla velocità (quindi produzione di acido lattico) mentre le esercitazioni situazionali consentono di allenare la potenza aerobica (quindi VO2 max, potenza aerobica).
A mio avviso, l’allenamento della resistenza di base (fondo o mezzo fondo per intenderci) e della forza resistente (carico dal 30 al 60% della forza massimale) sarebbe propedeutico alla prevenzione degli infortuni.
Stabilire cosa sia successo in casa Milan non è facile perché ci sono tante variabili che possono aver influito: resistenza aerobica, anaerobica, forza resistente, forza esplosiva, velocità; e poi le caratteristiche fisiche dei giocatori, sta di fatto che secondo il mio punto di vista, la preparazione atletica dei Rossoneri non è stata adeguata…

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