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Storia delle scarpe da calcio

Dal cuoio alla pelle sintetica, la fabbricazione delle calzature sportive ha conosciuto una lunghissima evoluzione…

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Storia delle scarpe da calcio

Dal cuoio alla pelle sintetica, la fabbricazione delle calzature sportive ha conosciuto una lunghissima evoluzione: eccone le principali tappe…

Alla corte del Re

La creazione delle prime calzature sportive della storia risale al lontano 1526 e si deve a Sua Maestà Enrico XVIII, che commissionò al Cordaio di Corte, Cornelius Johnson, la fabbricazione di una scarpa per giocare a palla…

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Ottocento 

È solo agli albori del 19esimo secolo, tuttavia, che vengono realizzati i primi veri scarpini da calcio:

fabbricati interamente in cuoio, pesavano oltre 1 kg, erano dotati di tacchetti in ferro applicati alle suole e coprivano anche le caviglie.

La loro unica funzione risultava essere quella di proteggere i piedi da eventi traumatici… A partire dal 1825 fu introdotta la suola di caucciù, brevettata, si dice, da un certo Charles Goodyear, che seguì l’esempio dei nativi d’America, i quali spalmavano quella sorta di gomma sulle piante dei piedi per isolarle

I fratelli Dassler

La svolta giungerà solo nel 1948, quando i fratelli Dassler, Adolph e Rudilph, fondano, rispettivamente, i futuri colossi dello sportswear, Adidas e Puma:

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a loro si deve l’introduzione dei tacchetti di gomma e di materiali sintetici che, uniti al cuoio, rendevano le calzature più leggere e malleabili.

Gli scarpini da calcio divengono così per la prima volta uno strumento tecnico capace di aiutare i giocatori nel controllo del pallone e nella stabilizzazione della corsa, non più semplicemente un mezzo per proteggere i piedi. 

Svizzera 1954

Ad Adidas si deve un’altra fondamentale conquista in materia di calzature sportive: in occasione dei Mondiali del 1954 in Svizzera, l’azienda tedesca realizzò i primi scarpini in grado di adattarsi alle condizioni climatiche, segnatamente a quelle del terreno di gioco…

Si narra che Adolph Dassler in persona si recò nello spogliatoio della Germania all’intervallo della finale di Berna con l’Ungheria per sostituire i tacchetti delle scarpe di Fritz Walter e compagni, al fine di garantir loro una maggiore stabilità sull’erba bagnata…

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