Pagelle Juventus
Editoriale – Ho fatto un sogno…
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12 anni agoon
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RedazioneAlle h:20,45 di ieri sera sono scese in campo Inter e Juventus, per la 31esima di campionato. Si giocava al “Giacinto Facchetti”, il nuovo impianto dei nerazzurri, con gli spalti a tre metri dal prato. I tifosi erano composti come sempre, ma il calore che emettevano era incredibile: non c’erano bandieroni, ne’ petardi o striscioni immensi e maleducati. Si udivano però tantissimi cori, ordinati e puliti, di incitamento per i propri beniamini e di sfottò per gli avversari.
Al 22′ del primo tempo Vidal è finito per terra dopo un mezzo fallo di Guarin. Il colombiano ha così passato palla a Nagatomo, che dalla fascia ha messo in mezzo per Milito: stacco impetuoso e goal dell’1 a 0. Nessuno dei nerazzurri, mentre il cileno della Juve era a terra, ha buttato palla fuori, ne’ i bianconeri hanno chiesto che venisse fatto.
Del resto, Vidal non si era fatto nulla di che, riprendendo quasi subito il proprio posto in mezzo al campo. Intanto mancava oramai poco alla fine della prima frazione di gioco, quando Giovinco si è inventato un eurogoal alla Del Piero: ricevuta palla in appoggio da Vucinic, dopo aver aggirato Juan Jesus, ha fatto partire un destro a giro dal limite dell’area di rigore su cui il bravo Handanovic nulla ha potuto. Così Giovinco è andato ad abbracciare i tifosi presenti nell’ampio spicchio risevato ai supporters ospiti, non prima di aver tolto e lanciato al cielo la maglietta. L’arbitro si è avvicinato all’ex attaccante del Parma per chiedere di tornare a metà campo, ma non l’ha ammonito solo per aver manifestato la propria gioia rimanendo a petto nudo. Il primo tempo è così finito col risultato di 1 a 1, ed i calciatori hanno fatto rientro negli spogliatoi senza litigare tra di loro.
Ad inizio ripresa, più o meno attorno al 53′, Giovinco, marcato da Samuel in area di rigore, pur senza essere toccato si è lasciato palesemente andare, esibendosi nella più classica delle simulazioni. Ci ha provato Sebastian, anche se non è nelle sue corde, ma l’arbitro, coadiuvato a dovere dal giudice di porta, ha prontamente ammonito l’attaccante, che non si è neppure sognato di protestare, come pure Samuel e Ranocchia non hanno cercato lo scontro con Giovinco. Del resto, l’attaccante è caduto senza esser toccato, ma è stato vittima dell’istinto ed ha subito chiesto scusa.
Al 71′ Sneijder, fino ad allora in ombra, ha visto un corridoio tra le maglie della difesa avversaria. Così, ha deciso di lanciare in profondità Palacio che è scattato sul filo del fuorigioco, ha lasciato sul posto Lucio, ed ha segnato la rete del vantaggio. Il replay ha poi dimostrato che in realtà Palacio era lievemente aldilà del difensore brasiliano, prima di involarsi verso la porta di Buffon ed infilarlo con un destro di precisione chirurgica. Tuttavia era un decisione difficile da prendere, e del resto i guardalinee non sono dei robots.
La partita pareva oramai volgere verso il termine, quando all’88’ la Juventus si è procurata un calcio d’angolo. Dalla bandiera si è presentato il numero 10 bianconero, Alex Del Piero. Il corner è stato di una precisione chirurgica, e sulla palla messa in mezzo ha staccato con precisione perfetta Lucio, ex di turno, che ha messo la sfera all’incrocio zittendo gli ex tifosi e facendo impazzire quelli attuali. Il brasiliano ha corso come un pazzo verso il suo allenatore, e neppure si è sognato di non esultare solo per aver trascorso degli anni indimenticabili all’Inter.
Il tabellone indicava 3 minuti di recupero, scaduti nel momento in cui l’Inter si era guadagnato una punizione dal limite. Ma il tempo era oramai andato, ed il regolamento parla chiaro: scaduti i minuti la partita finisce. Così i protagonisti delle due squadre si sono stretti la mano e si sono scambiati la maglia. Chi ha avuto i suoi dubbi è andato dall’arbitro a chiedere chiarimenti, e li ha avuti senza sprezzo o silenzi di sorta. A fine partita non ci sono state polemiche di nessun tipo, ma solo interviste con domande sensate e non votate all’ovvietà.
Poi, è capitato che la sveglia è suonata, e mi son svegliato. Ho acceso la tv, ed altrettanto ho fatto col pc, oltre a prendere sottomano i quotidiani sportivi: erano pieni di polemiche, chiacchiere inutili di mercato ed opinioni più o meno faziose. Per non dire degli striscioni offensivi letti in quello stadio o degli scontri avvenuti a margine di quell’altro match. Allora mi son rimesso a letto, ed ho fatto di tutto per riaddormentarmi. Riuscendoci. E mi son trovato allo stadio “Agostino di Bartolomei, dove si accingeva ad iniziare il derby tra Roma e Lazio…………….
Forse questo pezzo è eccessivamente sognatore, e tocca punte di perfezione in realtà mai esistite. E però, sogniamo un calcio con stadi pieni di gente che mai porterebbe con se bandieroni, striscioni e petardi, con cori civili e mai offensivi, e con gli spalti a pochissimi metri dalle linee bianche del campo. Un calcio dove nessuno butti mai palla fuori al primo mezzo infortunio dell’avversario. Un calcio senza richieste per gli avversari di cartellini dopo un fallo subito, e dove chi fa goal è libero di esultare togliendosi la maglietta senza essere ammonito.
E sogniamo anche un calcio in cui gli episodi vengano accettati senza sbraitamento alcuno, senza teorie di complotto ipotizzate, e senza giornalisti iene pronti a tutto pur di fare polemiche e titoloni ad effetto. Un calcio dove gli ex festeggino il goal segnato alla squadra dove hanno militato anni prima. E, perchè no, un calcio dove Sneijder e Del Piero,con le loro maglie numero 10, siano ancora protagonisti a pieno titolo delle imprese di Inter e Juve…
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