Amarcord
L’addio del guerriero: Giacomazzi lascia il calcio
Published
9 anni agoon
By
RedazioneUna vita da mediano, nel senso più classico del termine. Una vita spesa dunque a recuperar palloni, a gettare i polmoni oltre l’ostacolo, a mordere le caviglie degli avversari. Guillermo Giacomazzi dice addio al mondo del calcio giocato e sceglie di appendere gli scarpini al chiodo dopo una lunga carriera professionistica, svoltasi quasi interamente in Italia.
Nato a Montevideo nel 1977, l’uruguaiano fu portato nel Belpaese da Pantaleo Corvino, allora direttore sportivo del Lecce, insieme al ‘gemello’ e connazionale Javier Ernesto Chevanton nell’estate 2004 dopo essersi fatto notare in Patria tra le fila del Bella Vista e del Penarol.
Ed è proprio in Salento che Giacomazzi troverà l’amore calcistico: due esperienze (2001-2007 e 2008-2013) e un grande amore per una terra che l’ha di fatto adottato, sia calcisticamente che umanamente. A Lecce Giacomazzi collezionerà 197 presenze in serie A (record assoluto per un giocatore giallorosso) e 316 complessive, perchè l’uruguagio non si è fatto certo problemi a seguire i salentini in serie B e addirittura in Lega Pro, categorie che gli stavano ben strette a livello di qualità tecniche.
Ma Giacomazzi è così: prima il cuore e poi la ragione. Ed è proprio il cuore che gli ha ‘imposto’ di tornare a Lecce dopo le esperienze a Palermo ed Empoli in serie A. Poi un sogno: chiudere la carriera nella sua patria adottiva. Sogno però infranto da divergenze con la nuova proprietà salentina, che scelse Miccolo come capitano del club forse ‘dimenticando’ i 13 anni di sacrifici fatti dal ‘Giaco’: e allora ecco altre due esperienze in B tra Siena e Perugia, ma la serie cadetta senza la maglia del Lecce addosso non poteva essere la stessa cosa.
Di qui la decisione del ritiro. Per lui anche 17 presenze con la Celeste, la mitica nazionale dell’Uruguay.
Arrivederci a presto Giaco, Lecce (in qualsiasi altro ruolo) ti aspetta!
|
|
|
You may like
Meazza racconta Meazza: il ritratto di un campione!
Quella volta che… Juve-Milan si giocò in Svezia, ma non sul campo…
Quella volta che… Il Paròn si tolse il cappello
Ricordate quando il Milan ne fece sei all’Inter?
28 Ottobre 1979, Beccalossi manda il Diavolo all’Inferno e l’Inter in Paradiso
I più presenti nel Derby: nessuno come Paolo Maldini, Zanetti e Bergomi sul podio